Bastoncini a Zurigo - 2008

Sarà il freddo pungente, sarà l’aria austera di questa città ma a Natale Zurigo è ancor più suggestiva di quanto non lo sia nei mesi più caldi. C’è quasi da perdersi tra le bancarelle dei  mercatini della Bahnhof, la stazione centrale (da cui ogni giorno transitano quasi 1000 treni diretti in tutta Europa), e quelli allestiti nelle tante piazzette che popolano il centro storico della città.

Le luminarie della Bahnhofstrasse, poi, nella loro allegra essenzialità regalano al “passeggio” zurighese un’aurea di sobria serenità. Più che allegria ostentata qui si respira una composta serenità e anche la frenesia degli acquisti, che pur coinvolge migliaia di persone, sembra essere un po’ meno frenetica, certamente meno chiassosa.
Così, nel tardo pomeriggio, quando i negozi si chiudono e le vie si svuotano, il centro storico si trasforma in una straordinaria palestra a cielo aperto in cui girare con i fidati bastoncini, lungo la Limmat e poi il Sihl (i due fiumi che attraversano Zurigo), giù giù fino al lago, grigio come grigio è il cielo in questo scorcio di fine anno.
Il freddo quasi non si sente e lo sguardo vagabonda da una casa all’altra, per cogliere e memorizzare quanto più possibile di questa città che ha fatto delle sue colline, del suo lago, delle montagne che le stanno intorno i pilastri stessi della propria identità.
Una città che sa essere ridente e solare nelle calde giornate estive, avvolgente e discreta nelle gelide giornate invernali, focosa e cangiante nell’autunno colorato di quassù.
Proprio come i bastoncini che porto con me, che sanno interpretare il ritmo dei miei pensieri e del mio cuore.